Con la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, gli organi competenti del MIUR, hanno fornito alcune indicazioni che mantengono il focus sulla tutela del percorso formativo ed evolutivo del bambino con difficoltà scolastiche ovviando alle lunghe liste di attesa delle strutture pubbliche sovraccaricate di lavoro, anche alla luce dell’incremento di queste nuove diagnosi e dei tagli al personale.
Questa direttiva sancisce che nel caso di alunni con una diagnosi di DSA rilasciata da privati, lascuola e gli insegnanti sono comunque tenuti ad adottare preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010. Non è necessario dunque attendere la presenza della diagnosi da parte di centri accreditati per creare un contesto didattico ed educativo facilitante per i bambini che ne hanno bisogno, limitando il crearsi di lacune nell’apprendimento ed esperienze di inutile insuccesso e frustrazione.
PRIMA DELLA DIAGNOSI
Le Linee guida del 12 Luglio 2011 affidano ai genitori il compito di richiedere ai docenti, nel caso in cui un bambino presenti difficoltà nell’affrontare il lavoro scolastico, un’osservazione attenta e sistematica della situazione.
Parallelamente a quanto avviene in contesto scolastico è importante che il genitore si rivolga ai servizi territoriali di competenza (Asl, unità territoriali di neuropsichiatria infantile, centri specialistici pubblici o privati) i quali procederanno facendo una valutazione psicodiagnostica.
DOPO LA DIAGNOSI
Una volta che la diagnosi di DSA con relativa certificazione è stata ricevuta dalla famiglia, questa è tenuta a consegnarla alla scuola, che deve protocollare il documento e inserirlo nel fascicolo personale dello studente. Inoltre, il coordinatore di classe e/o l’insegnante referente per i DSA nella scuola di appartenenza dovrebbero sempre essere informati e prendere visione della diagnosi.
Una volta consegnata la diagnosi, i genitori sono tenuti a richiedere la stesura, da parte della scuola, di un Piano Didattico personalizzato (PDP), un documento che contiene indicazioni in merito agli strumenti compensativi e le misure dispensative necessari per permettere al bambino in questione di essere messo nelle condizioni di apprendere come gli altri compagni della classe.
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